Critico letterario italiano. Docente
di Letteratura italiana alle università di Messina (1923-24), di Cagliari
(1924-28) e di Napoli (dal 1928), si dedicò, in particolare, allo studio
dell'Umanesimo europeo di ispirazione cristiana (
La fine dell'Umanesimo,
1920;
Storia dell'Umanesimo, 1933, ampliata a 3 volumi nell'edizione del
1950;
L'uomo antico nel pensiero del Rinascimento, 1957;
Perché
l'Umanesimo comincia con Dante, 1967). Autore di opere su Manzoni e
Carducci, si segnalò anche per i suoi studi sul rapporto tra Tacito e la
letteratura politica del Cinquecento, da Machiavelli in poi (
Machiavelli e il
tacitismo, 1921) (Padova 1891-1980).